sabato 12 novembre 2011

La musica è finita (Gramellini)

Oggi è il giorno che chiude un ventennio, uno dei tanti della nostra storia. E il pensiero va al momento in cui tutto cominciò. Era il 26 gennaio 1994, un mercoledì. Quando, alle cinque e mezzo del pomeriggio, il Tg4 di Emilio Fede trasmise in anteprima la videocassetta della Discesa In Campo. La mossa geniale fu di presentarsi alla Nazione non come un candidato agli esordi, ma come un presidente già in carica. La libreria finta, i fogli bianchi fra le mani (in realtà leggeva da un rullo), il collant sopra la cinepresa per scaldare l’immagine, la scrivania con gli argenti lucidati e le foto dei familiari girate a favore di telecamera, nemmeno un centimetro lasciato al caso o al buongusto.

E poi il discorso, limato fino alla nausea per ottenere un senso rassicurante di vuoto: «Crediamo in un’Italia più prospera e serena, più moderna ed efficiente... Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». Era la televendita di un sogno a cui molti italiani hanno creduto in buona fede per mancanza di filtri critici o semplicemente di alternative. Allora nessuno poteva sapere che il set era stato allestito in un angolo del parco di Macherio, durante i lavori di ristrutturazione della villa. C’erano ruspe, sacchi di cemento e tanta polvere, intorno a quel sipario di cartone. Se la telecamera avesse allargato il campo, avrebbe inquadrato delle macerie.
Oggi è il giorno in cui il set viene smontato. Restano le macerie. La pausa pubblicitaria è finita. È tempo di costruire davvero.

domenica 6 novembre 2011

Riprendo una riflessione di Eugenio Comincini per dare Eco al tema del patto di stabilità
 così ignorato dalla gente ma così rilevante nella gestione della cosa pubblica..

Immaginate di avere un lavoro che vi renda 100 all’anno; sulla base di quanto introitate decidete di comprare una macchina che vale 20, di concedervi relax e benessere che vale 5, di comprarvi una casa nuova anticipando 30 ed accollandovi un mutuo di 120 che vi costa 5 all’anno. Il vostro normale tenore di vita impegna il resto dello risorse (40). L’anno seguente la vostra azienda decide improvvisamente e senza possibilità di trattativa che il vostro nuovo stipendio annuo sarà di 80. O tagliate il vostro normale tenore di vita, o vendete la macchina, o rinunciate al godimento del relax e benessere. Se non fate nulla di tutto ciò rischiereste di non poter pagare più il mutuo della casa…
Ora – al di là del banale esempio – cosa accade ai Comuni? Ogni anno il Comune stende il proprio bilancio e decide di impegnare le risorse disponibili: se ho 100 farò per 100, se ho 80 farò per 80 (negli Enti pubblici non è previsto che “si risparmi”, cioè che non si decida come impegnare le risorse a disposizione). Se faccio una strada o faccio una scuola, se do assistenza ai disabili o organizzo concerti, sono scelte politiche. Ma la copertura economica ce l’ho. Ci sono scelte, però, che si sviluppano su più anni: costruire un’opera pubblica è cosa che spesso richiede un lasso di tempo lungo. Prima di avviare l’opera, però, il Comune deve avere tutti soldi da parte, se no non si comincia. Come opera dunque il patto di stabilità? Se faccio una scuola che costa 300 e ci impiego 3 anni per farla, non importa se quando ho avviato l’opera i 300 li avevo già da parte: gli anni seguenti l’avvio dell’opera nel quale si pagano i lavori, il Comune deve garantirsi introiti di flussi pari ai pagamenti che deve effettuare, anche se i soldi li ha già da parte. Ma se a causa dei tagli, della crisi che fa diminuire i redditi e quindi l’addizionale Irpef comunale, delle scelte di costruire di meno (quindi minori oneri di urbanizzazione, già pochini per la crisi stessa), un Comune negli anni a seguire incassa meno (cioè ha minor flussi di entrata), cosa fa? Molla l’opera? Non paga l’azienda? Taglia altre spese per pagare quanto deciso di fare (e già finanziato)?
Può sembrare assurdo, ma i Comuni italiani, per via del patto di stabilità, hanno depositato presso la Banca d’Italia miliardi di euro (a tasso zero) che non possono essere spesi per pagare opere che già sono state decise e finanziate, e spesso avviate!!! Per restare a casa nostra, Cernusco sul Naviglio ha bloccati 22 milioni di euro: attenzione, non da utilizzare per fare altro, ma 22 milioni di euro che risultano essere la sommatoria delle decisioni di spesa già fatte sulla base delle risorse disponibili! Soldi nostri, per spese già decise a favore della nostra comunità, che non possiamo utilizzare se non in funzione di un complicatissimo calcolo basato sui saldi del passato e su alcune voci di quanto ci entrerà nelle casse ogni singolo anno. Fa niente se i soldi già li abbiamo…
Vale la pena meditare su due effetti legati al patto di stabilità, come il nostro Paese l’ha congeniato e sviluppato. Spesso sono proprio gli Enti locali, che non possono pagare per via del patto di stabilità, gli “agenti di morte” di alcune aziende italiane, trovatesi in gravissime difficoltà finanziarie perché non sono state pagate per le loro commesse pubbliche. In un momento di crisi come questo, consentire di pagare le commesse pubbliche equivale a far circolare ricchezza, stipendi, consumi, produzione, ecc., cioè far ripartire l’economia.
Vi pare che un sistema del genere sia sostenibile? Considerando che ogni anno il patto di stabilità è sempre stato inasprito, è comprensibile la rabbia e la protesta dei Sindaci.

venerdì 7 ottobre 2011

una notizia interessante.....

La 'piena occupazione' nelle farmacie italiane che nei prossimi anni rischiano di ritrovarsi con gli organici scoperti, come sostenuto dal rapporto di Unioncamere, dimostra che ''il settore e' gia' saturo e che non servono altre apertura''. A spiegarlo e' il presidente di Federfarma, Annarosa Racca. Idraulici, farmacisti, sviluppatori di software sono infatti alcune delle figure professionali introvabili secondo quanto riferisce Unioncamere. ''La piena occupazione nel settore e' nota da tempo - ha spiegato Racca - e tra l'altro nelle facolta' di Farmacia c'e' il numero chiuso. In molte aree italiane c'e' sempre stata difficolta' a reperire personale''. E la possibilita' di occupazione nel settore, anche in vista dei nuovi servizi offerti, aumentera' nei prossimi anni. ''Speriamo in futuro - ha concluso la rappresentante delle oltre 16 mila farmacie private in tutta Italia - si essere in futuro sempre di piu' il primo presidio del Servizio Sanitario Nazionale'

sabato 3 settembre 2011

Riflessioni di fine estate

Dopo un certo periodo di pausa, ritorno al mio blog....siamo a fine estate, un'estate strana.... Un'estate diversa.....
Penso che la colonna sonora maggiormente adeguata sia la canzone di Vasco Rossi "manifesto futurista..."....
Probabilmente il mio e' un punto di vista parziale ma non ho mai visto tanta gente preoccupata...certo mentre il presidente del consiglio andava in parlamento a dire che andava tutto bene e che tutti potevano andare in vacanza contenti avevo vicino chi stava perdendo il lavoro e chi aveva perso migliaia di euro in borsa e molti altri ne avrebbe persi...
Una sensazione di equilibrio instabile perenne come quelle pietre nel deserto dello Utah....
Eppure lavoro con gli studenti delle università più prestigiose del Paese e tra le top in Europa dovrei vedere una luce di speranza.... Forse si ma a patto che tutto questo fango che opprime il paese venga spazzato via... Un fango fatto da politici indegni ed incapaci, da un sistema imprenditoriale debole o incapace che spesso campa pagando tangenti o avendo rendite di posizione, un sistema giudiziario imbarazzante per tempi e per privilegi (doppi stipendi ad esempio..)....Vedo molto disorientamento, un vivere alla giornata (oggi ci hanno ridato i ponti e le festività laiche, domani si vedrà).....
Vedo pero' germogli di 20-30 e 40 enni che vogliono un cambiamento che possono contribuire a ricostruire un Paese fiaccato.... Ma questo può accadere se prima riusciamo a lavarci questo fango di dosso.....come? Penso l'unica via di uscita possa essere data da un sistema di valori fondanti Che spazzino via la logica del furbo, dell'intrallazzatore, delle scorciatoie....serve una cultura della fatica, del fare fatica per ottenere risultati, ci hanno fatto il lavaggio del cervello bombardandoci con messaggi in cui tutto doveva essere facile, semplice.....ora serve la cultura di chi sa che bisogna impegnarsi a fondo e spesso ancora non basta..... Io nonostante tutto continuo a crederci sono i miei valori ad impormelo ma ammetto "ora mi sveglio pieno di pensieri e non sono più sereno come ero ieri...."

Riflessioni di fine estate


Dopo un certo periodo di pausa, ritorno al mio blog....siamo a fine estate, un'estate strana.... Un'estate diversa.....
Penso che la colonna sonora maggiormente adeguata sia la canzone di Vasco Rossi "manifesto futurista..."....
Probabilmente il mio e' un punto di vista parziale ma non ho mai visto tanta gente preoccupata...certo mentre il presidente del consiglio andava in parlamento a dire che andava tutto bene e che tutti potevano andare in vacanza contenti avevo vicino chi stava perdendo il lavoro e chi aveva perso migliaia di euro in borsa e molti altri ne avrebbe persi...
Una sensazione di equilibrio instabile perenne come quelle pietre nel deserto dello Utah....
Eppure lavoro con gli studenti delle università più prestigiose del Paese e tra le top in Europa dovrei vedere una luce di speranza.... Forse si ma a patto che tutto questo fango che opprime il paese venga spazzato via... Un fango fatto da politici indegni ed incapaci, da un sistema imprenditoriale debole o incapace che spesso campa pagando tangenti o avendo rendite di posizione, un sistema giudiziario imbarazzante per tempi e per privilegi (doppi stipendi ad esempio..)....Vedo molto disorientamento, un vivere alla giornata (oggi ci hanno ridato i ponti e le festività laiche, domani si vedrà).....
Vedo pero' germogli di 20-30 e 40 enni che vogliono un cambiamento che possono contribuire a ricostruire un Paese fiaccato.... Ma questo può accadere se prima riusciamo a lavarci questo fango di dosso.....come? Penso l'unica via di uscita possa essere data da un sistema di valori fondanti Che spazzino via la logica del furbo, dell'intrallazzatore, delle scorciatoie....serve una cultura della fatica, del fare fatica per ottenere risultati, ci hanno fatto il lavaggio del cervello bombardandoci con messaggi in cui tutto doveva essere facile, semplice.....ora serve la cultura di chi sa che bisogna impegnarsi a fondo e spesso ancora non basta..... Io nonostante tutto continuo a crederci sono i miei valori ad impormelo ma ammetto "ora mi sveglio pieno di pensieri e non sono più sereno come ero prima...."

venerdì 17 giugno 2011

Cernusco e la Differenziata: stiamo lavorando per i nostri figli e nipoti....

diffusa la nuova classifica dei comuni attenti alla differenziata
Riciclo, Cernusco nella “top 25” lombarda
Smistato correttamente il 60,3 per cento dei rifiuti, sesto risultato a livello provinciale. Villa Greppi: «Bene, ma si può ancora migliorare»
CRONACA (Cernsco) - La comunità cernuschese entra ufficialmente nella “top 25” dei comuni “ricicloni” della Lombardia. Lo annuncia Legambiente, che in questi giorni ha pubblicato il rapporto annuale sullo stato di salute della raccolta differenziata delle città italiane con più di 30mila abitanti, accompagnato da tanto di classifica.
Ed è la stessa, autorevole associazione verde a sancire lo straordinario balzo in avanti in graduatoria effettuato da Cernusco negli ultimi dodici mesi: dal 40° al 23° posto, per un totale di diciassette posizioni scalate. Questo grazie alla percentuale raggiunta dai rifiuti destinati al riciclo dalla popolazione, arrivata a quota 60,3 per cento. Discreti anche la produzione pro capite di immondizia (1,43 chilo al giorno) e il risparmio annuo di anidride carbonica per abitante: 150 chili. Inarrivabile, per ora, Travagliato (Brescia) leader assoluto della graduatoria, con una percentuale di differenziata pari al 73,6 per cento.
Guardando alla sola provincia di Milano, comunque, la città entra di diritto nei “magnifici dieci” attestandosi al sesto posto complessivo. Meglio di Cernusco, nell’area metropolitana meneghina, solamente Legnano (nona a livello regionale, prima a livello provinciale con una percentuale di differenziata del 62,4), Cassano d’Adda (decima), Canegrate (quindicesima), Trezzo e Gorgonzola (rispettivamente al 19° e 20° posto).
Un risultato estremamente positivo, dunque, reso ancora più significativo dal fatto che, mentre Cernusco avanza a grandi falcate, numerosi comuni della Martesana, invece, arretrano. È il caso, ad esempio, di Gorgonzola (passata dall’ottavo al ventesimo posto), di Trezzo (retrocessa di otto posizioni) e Inzago (dal sedicesimo al ventinovesimo posto. Addirittura Melzo, da anni ai vertici, è uscita dai migliori cinquanta comuni. La nostra differenziata, e con essa tutti i valori relativi alla sensibilità ambientale, invece, cresce di anno in anno.
Per la soddisfazione di Cernusco Verde e di Emanuele Vendramini, assessore alle Partecipate: «Siamo contenti del risultato. Ma senza dubbio possiamo migliorare, innalzando la qualità della nostra raccolta differenziata. Ora a livello provinciale siamo sesti. Con un po’ più di impegno e attenzione (e con il via alle sanzioni per i furbetti, ndr) possiamo puntare a un posto in Champions League».

venerdì 10 giugno 2011

Beh penso che sia coerente con il clima

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

domenica 5 giugno 2011

alcune mie suggestioni sui quesiti referendari

Domenica e Lunedi prox siamo a chiamati ad esprimerci su 4 quesiti:

1 - scheda rossa: privatizzazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica;
2 - scheda gialla norma che consente al gestore di ottenere profitti sulla tariffa pari al 7% del capitale investito;
3 - scheda grigia: abolizione delle nuove norme sull'atomo per evitare la costuzione di nuove centrali nucleari in italia;
4 -  Scheda verde legittimo impedimento, per abrogare la possibilità per il premier ed i ministri diinvocare il legittimo impedimento...

Bene provo a mettere in fila i miei pensieri:

1 - scheda rossa: il sistema idrico italiano è inefficiente, troppe perdite, pochi investimenti..... questo è un dato, c'è quindi chi dice che con la gestione privata si potrebbe guadagnare in efficienza.
 Chi si oppone dice che l'acqua deve rimanere pubblica e quindi è contrario alla privatizzazione dell'acqua...

In realtà entrambe le posizioni sono confuse e ideologicamente sbagliate.....

In merito a chi è a favore:
non ci sono evidenze che la gestione privata farebbe aumentare l'efficienza, certamente farebbe aumentare le tariffe (naturalmente visto che aumentano i costi per investimento....).... dicono che lo si è già fatto per il gas e non si vede perchè non lo si debba fare per l'acqua....

In merito a chi è contro...
la questione non è la privatizzazione dell'acqua ma alla gestione privatistica... infatti chi gestisce non deve essere per forza proprietario.... può sembrare una questione di lana caprina ma non lo è....se gestisco solo ho minore autonomia nel predere le decisioni che rimangono in capo al vero proprietario cioè il demanio....

La mia riflessione è la seguente.... il rischio che il prezzo dell'acqua aumenti escludendo una parte della popolazione è un qualcosa che non voglio correre, sono inoltre convinto che un'azienda pubblica non sia per definizione inefficiente....inoltre senza gas si vive senza acqua no..... (nel senso qualora la Russia o chi per essa dovesse aumentare il prezzo a dismisura noi avremmo sempre un'alternativa per l'acqua no.....)


Sono altresì convinto che l'acqua sarà il petrolio del 22° secolo, per ora quindi ,meglio non stimolare appetiti strani...
sono quindi propenso a votare SI....
 
2 - scheda gialla: se sul primo questito si deve ragionare e potrei essere disposto a capire, non necessariamente condividere, posizioni diverse, in merito al profitto di almeno il 7% sull'acqua non è ammissibile per le ragioni di cui sopra....senza acqua non viviamo per cui un'azienda deve gestire il servizio idrico puntando al max alla copertura dei costi.... per me con Sorella Acqua non si fa business....
Voterò un SI convinto.....

3 - scheda grigia: cerchiamo di non essere emotivi... lasciamo stare il Giappone o altri disastri nucleari per un attimo....c'è chi dice che l'alternativa all'atomo è legata ai combustibili fossili....che producono CO2 e i morti per inquinamento sono di più che i morti per radiazioni....si dice che probabilmente nel lungo periodo l'energia prodotta con il nucleare costerà meno....
la mia posizione è chiara, siamo un Paese che non sa smaltire la munnezza e vogliamo smaltire le scorie nucleari? siamo il Paese del Sole.... facciamo tetti fotovoltaici, puntiamo sulle rinnovabili....non è possibile che la Germania produca più energia dal solare che noi....
Voterò un SI convinto...

4 -  Scheda verde: penso che la frase LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI  non abbia bisogno di ulteriori commenti...
Un  altro si convintissimo....


Un appello per MILANO, votate SI al questito della scheda Rosa (loro hanno altri 5 quesiti) quello relativo alla Darsena ed ai naviglio....ed alla loro risistemazione quale area ecologica.....


these are just my 2 cents...

giovedì 26 maggio 2011

oggi mi è venuta così come per ispirazione.... forse bisognerebbe meditarla meglio




«Così infatti è il regno di Dio. «Un tale aveva una grande vigna e una mattina, molto presto, uscì in piazza per prendere a giornata uomini da mandare a lavorare nella sua vigna.
Fissò con loro la paga normale: una moneta d'argento al giorno e li mandò al lavoro.
«Verso le nove del mattino tornò in piazza e vide che c'erano altri uomini disoccupati.
Gli disse: Andate anche voi nella mia vigna; vi pagherò quel che è giusto.
E quelli andarono. «Anche verso mezzogiorno e poi verso le tre del pomeriggio fece la stessa cosa.
Verso le cinque di sera usci ancora una volta e trovò altri uomini. Disse: - Perché state qui tutto il giorno senza far niente?
«E quelli risposero: - Perché nessuno ci ha preso a giornata. «Allora disse: - Andate anche voi nella mia vigna.
 «Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: 'Chiama gli uomini e da' loro la paga, cominciando da quelli che son venuti per ultimi'.
 «Il fattore chiamò dunque quelli che eran venuti alle cinque di sera e diede una moneta d'argento a ciascuno.
 Gli uomini che avevano cominciato per primi credevano di prendere di più. Invece, anche a loro fu data una moneta d'argento ciascuno.
 «Allora cominciarono a brontolare contro il padrone.
 Dicevano: - Questi sono venuti per ultimi, hanno lavorato soltanto un'ora, e tu li hai pagati come noi che abbiamo faticato tutto il giorno sotto il sole.
 «Rispondendo a uno di loro, il padrone disse: - Amico, io non ti ho imbrogliato: l'accordo era che ti avrei pagato una moneta d'argento, o no?
 Allora prendi la tua paga e sta' zitto. Io voglio dare a questo, che è venuto per ultimo, quel che ho dato a te.
 Non posso fare quel che voglio con i miei soldi? O forse sei invidioso perché io sono generoso con loro?».
 Poi Gesù disse: «Così, quelli che sono gli ultimi saranno i primi, e quelli che sono i primi saranno gli ultimi».

venerdì 6 maggio 2011

solo le aziende pubbliche erogano servizi pubblici?

C'è un dibattito in merito a chi debba erogare valore pubblico.... alcuni ritengono che solo un'azienda pubblica (di proprietà pubblica) debba/possa erogare valore pubblico....
Si ritiene che le imprese private non possano erogare valore pubblico in quanto interessate solo al profitto... questa però è una visione che ha caratterizzato il secolo scorso ed ancora di più quello precedente... quando si riteneva che le imprese massimizzassero il profitto a spese della collettività (per gli appassionati suggerisco la lettura di Hard times di Dickens)...

La contrapposizione stato vs mercato è una visione non solo obsoleta ma controproducente...pensare che solo un'azienda pubblica possa erogare valore pubblico è non solo sbagliata ma faziosa.... come dire che il San Raffaele o l'humanitas come ospedali non erogano valore pubblico in quanto strutture private.....non scherziamo... oppure che la Bocconi o la Cattolica o la luiss o harvard non svolgano una funzione pubblica in quanto enti privati....
Dire che per poter erogare valore pubblico la proprietà debba essere pubblica (sia essa una scuola o una farmacia o un asilo) vuol dire non comprendere come vi sia una funzione di committenza pubblica, una funzione del settore di "enabler" focalizzata sulla definizione delle regole del gioco che rendono possibile un dialogo pubblico privato e che rendono possibile che una struttura di proprietà di privati possa svolgere una funzione sociale....  lo sviluppo stesso delle imprese non può avvenire infatti a spese della società ma in collaborazione con la società civile.......(il caso BP ne è un evidente esempio) ... non ha senso nel 2011 pensare che la proprietà pubblica possa  fare sia la committenza che la produzione (non ci sono nè le risorse nè le competenze).... per cui ben vengano i produttori privati all'interno di regole chiare, efficaci e volte a massimizzare il benessere sociale definite dal settore pubblico ...... (per coloro che fossero interessati ci sono delle belle interviste di M. Porte di Harvard Business School in merito).....

per cui si ad una programmazione pubblica, si controllo pubblico, si a meccanismi di rendicontazione chiari ma lasciamo la possibilità che le libere espressioni della società civile possano contribuire a produrre valore pubblico........ 

martedì 12 aprile 2011

gli effetti del "processo breve"....

Oltre a quelli del premier, i processi che potrebbero risentire dell'approvazione del DDL sul processo breve includono:
  • processo sulla morte del piccolo Karim
  • processo sui concorsi pilotati alla facoltà di Medicina
  • processo sui cinque morti del Cessna mai decollato dall'aeroporto Marconi durante una bufera di neve
  • processo sulla guerra degli oculisti Scorolli-Meduri contro il rivale Campos,
  • processo sul caso di malasanità Daniela Lanzoni
  • processo per il comitato d’affari accusato di aver pilotato per anni i fallimenti a Firenze.
  • processo con 24 imputati di corruzione, abusi e falsi sulle abnormi previsioni urbanistiche nel Comune di Campi Bisenzio
  • processo per truffa aggravata per la costruzione del parcheggio interrato in piazza Ghiberti a Firenze
  • processo per il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, che distrusse un intero quartiere (disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo)
  • processo sulla malasanità al Policlinico Le Scotte.
  • i mille falsi invalidi a giudizio e i funzionari dell'INPS che li coprivano;
  • i dipendenti del Teatro Massimo che dichiaravano di avere tanti figli per gonfiare la busta paga;
  • gli imprenditori indagati per la bancarotta della società telefonica "Lts";
  • gli imprenditori che sfornavano diplomi falsi;
  • l'ex sindaco di Monreale Salvino Caputo, imputato di abuso d'ufficio e falso per aver fatto cancellare alcune multe;
  • diversi casi di malasanità.

venerdì 1 aprile 2011

ERO STRANIERO E MI AVETE ACCOLTO Mt 25, 35

Per commentare la situazione in cui siamo vorrei presentare due brani di Matteo, (Mt 25 e Mt 23)..... penso che ciascuno li debba meditare senza commenti aggiuntivi

MT 25, 32- 46
"Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, allora siederà sul suo trono di gloria.
 32 E tutte le nazioni saranno convocate davanti a lui. Separerà le persone come un pastore separa le pecore dalle capre,
 33 e metterà le pecore alla sua destra e le capre alla sua sinistra.
 34 "Poi il Re dirà a quelli della sua destra: "Venite, benedetti da mio Padre, entrate nel Regno preparato per voi fin dall'inizio del mondo.
 35 Perché avevo fame, e voi mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato dell'acqua, ero straniero e mi avete ospitato nella vostra casa,
 36 ero nudo e mi avete dato dei vestiti, ero malato ed in prigione e siete venuti a trovarmi!"
 37 "Queste persone giuste risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?
 38 Quando mai eri straniero e ti abbiamo aiutato? O eri nudo e ti abbiamo dato degli abiti?
 39 E quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?"
 40 "Ed il Re risponderà loro: "Quando lo avete fatto anche per l'ultimo di questi miei fratelli, lo avete fatto per me!"
 41 "Poi dirà ai malvagi alla sua sinistra: "Andatevene, maledetti, nel fuoco eterno preparato per il diavolo e per i suoi angeli;
 42 perché avevo fame e non mi avete dato da mangiare, avevo sete e non mi avete dato da bere,
 43 ero straniero e non mi avete dato ospitalità, ero nudo e non mi avete dato dei vestiti, ero malato e in prigione e non siete mai venuti a farmi visita!"
 44 "Allora quelli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato, straniero o nudo, malato o in prigione, e non ti abbiamo aiutato?"
 45 "Ed egli risponderà: "Tutto quello che non avete fatto per aiutare anche l'ultimo di questi miei fratelli, non l'avete fatto neanche per me!"
 46 "E questi se ne andranno nella punizione eterna, mentre i giusti entreranno nella vita eterna".

 Mt 23, 25-28
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.

lunedì 21 marzo 2011

una piccola riflessione notturna

Chiudo una giornata lavorativa di 18 ore....con una riflessione a me molto cara: " è più facile essere buoni che giusti"..... molto spesso in questi giorni ne ho avuto riprova.....vorrei poter fare anche una serie riflessioni su una canzone di renato zero che mi è molto cara ma me la dedico e basta.... per ora....
http://www.youtube.com/watch?v=1tx3ew1nDg0

domenica 20 marzo 2011

marzo 2003 - marzo 2011: Iraq vs Libia

provo a mettere insieme i pensieri che da ieri pomeriggio mi ronzano in testa....

Mi sembra chiaro che siamo in guerra contro la Libia....alcuni dicono che siamo in missione per conto delle Nazioni Unite..... vero ma anche in Iraq lo eravamo..... anzi quando c'era da eliminare un dittatore sanguinario come Saddam Hussein la gente protestava e metteva le bandiere arcobaleno alle finestre... oggi che i nostri aerei (8 secondo il ministro della difesa) bombardano la libia nessuno dice nulla.... solo la Lega...
E' strano: Gheddafi si e Hussein no, perchè? anche Hussein uccideva e gasava il proprio popolo.... perchè allora mi chiedo..... i Curdi combattevano il regime di Saddam come gli insorti di Bengasi combattono quello di Gheddafi... perchè gli insorti libici devono essere aiutati con l'uso della forza mentre per i Curdi non andava bene?
Altra comunanza sia Iraq che Libia hanno il petrolio per cui anche qui cosa cambia? perchè nessuno protesta? anche quando bombardavamo la Belgrado di Milosevic la gente protestava (almeno alcuni)....ripeto oggi no, perchè?

Dicono perchè Gheddafi è un dittatore, sanguinario che al contrario di Mubarak ha colpito il proprio popolo.... ok ma mi sembra poco per sparare in una sera 120 missili, attaccare con aerei francesi ed inglesi, spagnoli, danesi e italiani ... anche la Cina di piazza Tiananmein doveva essere attaccata allora....
Perchè nessuno protesta? dove è la sinistra pacifista? perchè? c'è qualcosa che non va.....
C'è in effetti una differenza, piccola se volete, ma nel nulla della politica italiana può essere qualcosa, nella pochezza che sappiamo esprimere forse potrebbe essere la spiegazione.....

vuoi vedere che per la sinistra pacifista, per i benaltristi dell'ultima ora va bene bombardare la Libia perchè in realtà il problema è mentale (di salute mentale)... si sposta l'oggetto del desiderio.... inizio a pensare che va bene bombardare la Libia perchè Gheddafi è quello della tenda a Roma, delle giovani pagate per sentire un monologo sul corano, è quello a cui Berlusconi baciava l'anello e udite udite è l'uomo del bunga bunga...... insomma indifendibile anche per i pacifisti de no'artri.... o forse no?

Come diceva Dante nel Purgatorio:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!


una dedica  in musica
http://www.youtube.com/watch?v=ut4CB80sj5Y

giovedì 3 marzo 2011

convegno Sabato 5 marzo ore 945 su sviluppo sostenibile

Comune, Politecnico e Infoenergia insieme in un convegno sulla città sostenibile

Il 5 marzo alle ore 9.45 presso il Centro Cardinal Colombo (piazza Matteotti, 20) si terrà il convegno dal titolo titolo “Azioni per una città sostenibile: cosa fa il Comune, cosa possiamo fare tutti” promosso dal Comune di Cernusco sul Naviglio, dal Politecnico di Milano e da Infoenergia, il servizio di supporto e consulenza in tema di efficienza energetica e fonti rinnovabili creato dalla Provincia di Milano e attivo con propri sportelli in molti Comuni, fra i quali Cernusco sul Naviglio.
 
Al centro dell’iniziativa la città sostenibile, le azioni dei cittadini e le strategie delle istituzioni verso la cultura della sostenibilità. Fra i relatori il Sindaco Eugenio Comincini e l’Assessore alle Attività Economiche e Innovazione, Emanuele Vendramini. Presenti anche i tecnici del Comune che interverranno con dati e caratteristiche dei progetti legati al risparmio energetico degli immobili pubblici.
Alle relazioni seguirà poi un dibattito con il pubblico presente.
 
Nel corso del convegno saranno, infine, illustrati i dati, forniti da Infoenergia e Politecnico, sui trend di consumo/emissioni di CO2 a Cernusco nel quinquennio 2005/2010.
Il Comune di Cernusco sul Naviglio figura fra i firmatari del patto europeo dei sindaci volto a diminuire del 20% le emissioni di anidride carbonica nell’aria entro il 2020 e siglato a Bruxelles il 10 febbraio 2009.

Nel febbraio del 2009 l'UE ha lanciato il Programma europeo denominato “Patto dei Sindaci
(Convenant of Mayors), dove gli Enti Locali assumono un ruolo di primo piano nello sviluppo della
politica energetica dell’Unione, impegnandosi ad andare oltre l’obiettivo del 20% di riduzione di CO2 entro il 2020.
Con questo Programma, le Amministrazioni locali hanno la possibilità di agire “dal basso” e in modo mirato su tutti quei settori energivori di loro diretta competenza, come il comparto edilizio, i trasporti e l’informazione al cittadino.
 Il Comune di Cernusco sul Naviglio ha aderito a questa iniziativa e per attuare tale impegno, deve predisporre un ”Piano d'Azione per l’Energia Sostenibile” (PAES), nel quale sono stabiliti precisi obiettivi di riduzione delle emissioni per ogni settore e sono definite le misure e le politiche concrete che devono essere realizzate per raggiungere questi obiettivi. Il link sotto riportato apre un questionario on line sulla mobilità sostenibile presente nel sito di Infoenergia con lo scopo di raccogliere informazioni utili per pianificare le azioni future del PAES.

venerdì 25 febbraio 2011

i bambini sono il nostro futuro

i  bambini sono il nostro futuro aiutiamoli con l'esempio e con iniziative ad avere una cultura legata ad uno sviluppo sostenibile.... è un bel pianeta la terra.... l'unico che abbiamo, teniamola da conto

lunedì 14 febbraio 2011

il financial time: il solito giornale sovversivo e politicizzato.....


Arrivederci, Silvio

Published: February 13 2011 20:22 | Last updated: February 13 2011 20:22
Seven years ago Silvio Berlusconi’s doctor described the Italian prime minister, then 67 years old, as “technically, almost immortal”. At times the billionaire media mogul appears politically almost indestructible as well. But just as the good doctor’s remark contained more than a touch of exaggeration, so Mr Berlusconi’s political career is certain one day to come to an end. It would be best for his nation, and for the European Union, if that moment arrived now rather than later.
A Milan judge is expected to rule this week on whether Mr Berlusconi should stand trial on charges of paying for sex with an under-aged nightclub dancer and using his power to free her from a prison where she was held on suspicion of theft. There can be few democracies where a prime minister caught up in such an affair would not tender his resignation to spare his government and country difficulties while he sought to clear his name. But as the tale of Ruby the Heart-Stealer is teaching us, this is not Mr Berlusconi’s style.
By remaining at his post, he ensures that Italy’s name will continue to be dragged through the mud under the relentless spotlight of the international media. He ensures that his centre-right coalition government, with its lack of a reliable parliamentary majority, will be distracted from its tasks and incapable of vigorous action at a time when Europe’s sovereign debt crisis is far from over. Lastly, he ensures that the EU looks foolish and hypocritical in delivering lectures to Egypt, Tunisia and other non-European countries on how to govern themselves when it contains such a supreme example of misgovernment at its heart.Mr Berlusconi calls himself a victim of persecution by leftwing prosecutors and judges bent on reversing the electorate’s verdict and overthrowing him in a judicial coup d’état. His complaint has merit only in the sense that his centre-left opponents, a jumble of ex-communists, progressive Christian Democrats, Greens and others, are so weak that the courts often look like the real opposition. Nonetheless Mr Berlusconi’s departure need not present a problem: Italy’s centre-right could easily find a replacement in its ranks.
Italy has numerous fine public servants, ranging from Giorgio Napolitano, its head of state, to Mario Draghi, its central bank governor. They do honour to their country and represent the Italian nation at its best. Mr Berlusconi does not, and his refusal to do the right thing and step down is nothing short of shameful.

giovedì 10 febbraio 2011

abuse of power

Berlusconi faces prosecution amid a squalid sex scandal; he has long humiliated himself and debased his office.... I soliti destabilizzatori? no il times di Londra

sabato 5 febbraio 2011

My Speech at the graduation day

Dear MPM students,
Dear Parents
Dear relatives
Dear friends and colleagues
It a great privilege and honor to be here with you today….This is not the end of a journey but just an important step of your professional carrier. When we kicked off the program we agreed it had to be a simulation of the working place and I asked you to consider  yourselves part of a learning organization, to be  actively  involved in the program, and you did it,  you were able to provide value to your classmates and to the program. I am really thrilled to share this moment with you and your loved ones today.
I know you are dying to get the degree and to start the celebration and the party so I will be brief and straight to the point. 
First of all some credits:  I would like to thank all the colleagues that joined the program and put their knowledge and enthusiasm in it.  I really appreciate the willingness they have to serve the MPM cause.
I would  like also  to thank once again prof. Borgonovi for his guidance and his support…. The MPM is  the outcome of his vision and his visionary approach to public management.
How couldn’t I give the credit to ASIA and JO the true heart and soul of the program….They are super, they are able to supervise three MPM programs at the same time: the graduating students (you), the actual students in class  and the prospective students and this not just for MPM but for the Mihmep too: fascinating….
you are great and I own you a lot.
I have also to thank another person, it is really a blessing to work with her, thanks to MPM I did not just find a colleague, I found a friend and the next MPM director:  thank you Monica……     
Now what’s next? Well, the next stop is planet earth, and I do really mean that, the world has to be your oyster, in fact I have another mission for you, actually  a mission that is threefold:
First Serving the community:
During the MPM program you discussed cases  on economic development, on management of NGOs, on law and public management and many other subjects. The MPM has its mission but this does not necessarily mean that the MPM  is  just a mission driven program. The MPM is a values driven program and one of them is the principle of serving the community: to create and deliver public value and a fairer society. As we discussed in class there is no economic development without social development and these days events in northern Africa clearly state this point. Serving the community means being able to generate positive externalities, positive spill overs able to generate benefits for everybody.

Accountability
The second mission statement I would like to highlight is “accountability”, we have discussed intensively in class the meaning of this word. Being accountable means being a person  able to fulfill her/his duties, able to be in charge and be recognized as someone that never let others down. A civil servant has to be accountable towards her/his citizens, an NGO/IO worker has to be accountable on the effectiveness of the funds spent and the outcomes of his/her projects.  My sincere hope is that you could all be considered trustworthy people…I think a good citizen has to be worthy of trust.

Future
What about it? The future is unpredictable by definition (if we were able to predict it we would not be facing  the actual crisis, Enron, and many other issues). I am mainly done with my speech but I would like to conclude it with two final messages related to the future:
The first  message is the following: the MPM is about managing the public sector, is about providing public value, is about managing tax payer’s money to create a better society….. I have I dream that each of you is able to fulfill this major task:  Leave this world a little better  than you found it…..
And the second message is linked to the overall spirit of the master where the “bottom line” is not a goal but a constraint, where the idea is that this is a small world after all and mainly it is the only one we have……. So…..I do really hope the following thought will never be addressed to you: 
“Only when the last tree has been cut down; Only when the last river has been poisoned; Only when the last fish has been caught; Only then will you find that money cannot be eaten”.
Thanks
   

domenica 30 gennaio 2011

la casa pubblica deve essere di vetro....

In questi giorni in cui domina il qualunquismo, in cui domina l'agoismo, l'apparire e i soldi facili mi sembra giusto che io rendiconti almeno quanto percepisco dal Comune di Cernusco per la mia attività di assessore....
Premesso che la condivisione del programma politico e dei  valori di questa maggioranza è stata legata a valori come il servizio, il dovere, il servire la propria città, soprattutto per chi, come me, ha il privilegio di insegnare ai giovani la gestione della cosa pubblica, di fare consulenza in molti comuni, regioni ed asl italiani, come, quindi,  non servire la propria città?
La mia impostazione e i miei valori  mi portano a ragionare sui risultati, a discutere dell'agito e non del dichiarato per cui chiedo di essere valutato con questi parametri. Mi rendo però conto che la superficialità e forse la demagogia imperante voglia far passare i politici tutti come coloro che campano o si approfittano del denaro pubblico o di chissà quali benefici; trovo quindi necessario rendicontare anche quanto percepisco per l'attività che svolgo presso il comune di cernusco.
Bene, questi sono i dati:
emolumenti netti complessivi percepiti  nel periodo 1 settembre 31 dicembre: 1506 euro;

stipendio netto percepito il 27 gennaio: 488 euro.

Ho inoltre un cellulare di servizio grazie al quale sono reperibile 24h su 24/ 7giorni su 7 (soprattutto avendo la delega della polizia locale e la protezione civile).

Ho la possibilità di accedere con la mia sola automobile al centro storico per poter parcheggiare in comune.

Ho un ufficio in condivisione (una esperienza arricchente, grazie Ermanno....) nella sede comunale...

La mia scelta  è stata condivisa con la mia famiglia, mia moglie e i miei figli conscio sottrarre loro molto tempo ma che mi sono vicini e condividono la mia scelta compresa quella di rinunciare a consulenze o corsi di formazione per poter essere vicino al mio comune, per poter partecipare ai consigli comunali, alle commissioni, alle giunte e alle riunioni con i dirigenti.....cercando di lasciare il mondo un pochino meglio di come l'ho trovato....

venerdì 28 gennaio 2011

Il quadro e la cornice

Di molte persone si può affermare quanto vale per certi dipinti, cioè che la parte più preziosa è la cornice. È accaduto a un pittore non certo memorabile che conosco: aveva donato a un'istituzione un suo dipinto racchiuso in una sontuosa cornice antica. Una notte giunsero i ladri in quel palazzo: l'indomani i custodi trovarono per terra il quadro, privo di cornice, l'unico bottino considerato (probabilmente a ragione) degno di essere rubato. Ci sono purtroppo nella società contemporanea molte realtà infiocchettate, avvolte in contenitori pregiati il cui prezzo è alto, ma il valore molto basso. Ci sono persone il cui apparire è strepitoso, ma la cui sostanza umana e spirituale è pressoché nulla. Impeccabili nel vestire, seducenti nel parlare, talora "scolpiti" da qualche chirurgo plastico per togliersi di dosso la patina del tempo, si sono trasformati quasi esclusivamente in cornice, in addobbo, in apparenza. Gusci dorati, vuoti all'interno; abiti eleganti, sorretti solo da manichini. Già nel Seicento lo scrittore spagnolo Baltasar Gracián y Morales osservava: «Ci sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di quattrini. Hanno l'ingresso degno di un grande palazzo, ma le stanze interne sono paragonabili a squallide capanne».
Avvenire 26/1/2011

Appello ai cernuschesi

Differenziata: se l'umido non va bene impossibile smaltirlo

È una sorta di appello quello che Cernusco Verde e l’Assessore allo Sviluppo Sostenibile, Emanuele Vendramini, rivolgono alla cittadinanza cernuschese: “Differenziate meglio la frazione umida dei rifiuti o l’impianto di compostaggio di Cologno Monzese non ci permetterà più di smaltirla”.
La struttura che opera ai confini di Cernusco sul Naviglio, infatti, ha adottato nuovi e più sofisticati standard di qualità dei rifiuti organici destinati al compostaggio: “Frazioni anche piccole di plastica, come quella dei sacchetti, per esempio, non sono più accettate e i conferimenti ci vengono respinti”, dicono da Cernusco Verde.
L’azienda cernuschese incaricata della raccolta si trova così nella necessità di lasciare ai proprietari i sacchi dei quali non può controllare il contenuto, applicando ai rifiuti non raccolti un adesivo che invita a eseguire nel modo corretto la raccolta differenziata dei rifiuti organici.
In particolare i problemi sono due, continua Cernusco Verde: troppo spesso i rifiuti sono contenuti in sacchetti di plastica e non di materiale biodegradabile e questo causa la mancata accettazione dei rifiuti da parte dell’impianto di compostaggio; è inoltre frequente l’utilizzo di sacchi neri in luogo di quelli trasparenti, che non consentono agli operatori della raccolta di controllare il contenuto.
Cernusco Verde è sempre disponibile ad accogliere le segnalazioni degli utenti ma - aggiungono dagli uffici di via Neruda - prima di telefonare lamentando il mancato ritiro del sacco dell’”umido” è meglio controllare di avere effettuato correttamente la raccolta differenziata.
“Ci sono regole precise su come conferire i rifiuti divulgate da Cernusco Verde in varie occasioni”, ricorda l’Assessore Vendramini – “è necessario chiarire che il danno del mancato rispetto di queste norme non è solo di Cernusco Verde ma dell’intera comunità. Questa situazione provoca tra l’altro un aumento di costi che poi ricadono sulla tariffa di igiene ambientale e quindi ancora sui contribuenti.”
Villa Greppi sta attualmente lavorando alla revisione del regolamento sulla raccolta differenziata, prevedendo anche l’introduzione di sanzioni per chi non differenzia adeguatamente la spazzatura, “ma allo spauracchio delle multe preferirei evidenziare gli aspetti più legati al senso civico,” dice Vendramini. “I cernuschesi sanno dare prova di quanto tengono alla loro città, ritenuta vivibile e a misura d’uomo. La vivibilità si costruisce prima di tutto con il rispetto delle regole.”

martedì 18 gennaio 2011

Condannati alla mediocrità

CONDANNATI ALLA MEDIOCRITÀ

Oggi abbiamo perso l'abitudine al silenzio, perché abbiamo paura di confrontarci con la verità. Così non possiamo crescere: siamo condannati alla mediocrità. La cuffia infilata a chiudere gli orecchi, la testa dondolante al ritmo di una musica assordante ma per gli altri silenziosa, un ragazzo viaggia seduto davanti a me su un autobus serale poco frequentato. A prima vista questa sembra l'immagine della solitudine necessaria per ritrovare se stessi, evitando la dispersione nella massa. In realtà, questo è solo un isolamento che si colma di suoni martellanti e che lentamente ottunde il cervello e smorza sul nascere ogni pensiero vero. A questa scena ormai comune vorrei accostare l'altro sfondo che lo scrittore Mario Pomilio (1921-1990) ci propone nel testo che ho sopra citato. È simile al quadretto offerto da Gesù nel suo Discorso della Montagna: «Quando preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto-» (Matteo 6,6). Senza questo bagno di silenzio, la verità si appanna e si dissolve, la coscienza resta sorda e inerte, il cuore perde il suo battito d'amore. «Solo il silenzio è grande - scriveva il poeta ottocentesco Alfred de Vigny - tutto il resto è debolezza». Se rifiuti di sostare almeno qualche minuto al giorno in quell'oasi e ti precipiti subito nel frastuono della città, in agguato sulla strada della tua vita c'è il mostro della mediocrità che è tutt'altro che "aurea", come credeva il poeta latino Orazio. Essa, infatti, è vestita di grigiore, si nutre di chiacchiere, si affida allo sfarfallio delle mode, teme la limpidità della verità e dell'impegno serio ed esigente. Sulla mediocrità incombono le parole del Cristo dell'Apocalisse, simili a una spada di ghiaccio: «Tu non sei né freddo né caldo, ma sei tiepido, ed è per questo che sto per vomitarti dalla mia bocca» (3,15-16). (sua eccellenza cardinale Gianfranco Ravasi 15/01/2011)

mercoledì 12 gennaio 2011

la V D 1989 - 2011

Noi, i ragazzi della V D del liceo Machiavelli ci siamo incontrati a distanza di 22 anni (1989 - 2011), il tutto grazie alla visita in Italia di un nostro compagno emigrato in Grecia..... le sensazioni in questi giorni si alternavano: la curiosità, la felicità, il dubbio (chissà cosa diranno di me dopo 22 anni  con molti capelli in meno e molti kg in più).... poi è giunta la serata..... un turbine di ricordi, di emozioni, fisicamente siamo cambiati tutti: c'è chi ha i capelli bianchi, chi stempiato, chi ha messo su più pancia di me... chi è rimasto come 22 anni fa.... ma i sentimenti sono rimasti: le amicizie, gli affetti, le condivisioni, i pomeriggi passati a studiare insieme, le paure prima della maturità, le ansie legate alla scelta dell'università si sono dimostrati un cemento saldo e resistente....
  molti di noi sono sposati, spesso con figli, altri si sono separati, altri single....


Una cosa che ho apprezzato è stato il non parlare di lavoro, il non fare a gara sulla carriera (e di persone che hanno un notevole CV ve ne erano eccome). Questo mi ha reso molto fiero di questi compagni che per 5 anni hanno condiviso le giornate e le emozioni adolescenziali nei mitici anni '80...
Abbiamo parlato delle scuole dei figli, di chi vede chi, dei posti in cui viviamo (un grazie di cuore a max che è venuto apposta da Modena e a Paola che è passata prima di andare a prendere un volo per Bruxelles)...

Noi, i paninari degli anni '80 di san felice e milano due, che parlavamo di sanità pubblica, sviluppo economico e politica (e di altri temi da censura....)......e ovviamente di calcio.......di come se prima il problema era da chi organizzare la festa ora scopriamo che tra lavoro, figli ed impegni vari a fatica riusciamo ad andare ad un cinema.....
forse siamo dei privilegiati veniamo da belle realtà ma siamo stati in grado di mantenere dei valori forti e genuini.... i legami nati dai viaggi fatti insieme, le grigliate, i derby vissuti insieme interisti e milanisti... i primi amori, gli amori mai confessati.....Grazie a tutti grazie ai due Giovanni, a Max, a Marco, a Claudio, a Niky, alla Miky, a Francesco, a Gaia, a Gianluca,  e a tutti gli altri....
e adesso sono le 1 del mattino come posso dormire con la testa piena di ricordi, di nomi, con ancora in mente l'elenco alfabetico che ogni mattina veniva fatto con l'appello, con queste emozioni che mi pervadono....che dire? alla prossima e che non sia nel 2033. .
questo ve lo dedico con il cuore...http://www.youtube.com/watch?v=xWCd_2nk3fw

sabato 8 gennaio 2011

I would like to echo the following message...

Organizing for America
Friend --

House Republicans are moving forward to repeal all provisions of health reform, with a final vote scheduled for next week.

If they get their way, insurance companies will once again have the right to deny coverage to people with pre-existing conditions, drop or limit coverage if you become sick, and charge women higher premiums than men. Seniors will lose critical prescription drug savings and free preventive care under Medicare.

It's sad but not surprising.

The motivations here have little to do with good policy. Repeal is just the first agenda item of a new Republican majority that is much more interested in appeasing their right-wing base and looking out for special interests than working together to create jobs and grow the economy.

Behind the scenes, insurance-industry lobbyists are working overtime with Republicans to take us back to the days when their clients were able to do whatever they wanted.

But this movement is different. We don't take our cues from special interests or lobbyists, and we never will. We don't take their money either, relying solely on support from folks like you -- and it only makes us stronger.

Right now, Organizing for America is putting together a team of dedicated organizers and volunteers to defend our progress, stop repeal, and expose the Republican plan for what it really is.

Please donate $3 or more to help protect our progress -- and stop the repeal of health insurance reform.

We fought to pass the Affordable Care Act because it was the right thing to do.

Its provisions are fair, reduce the deficit by more than $230 billion over the next 10 years, cut costs, and protect all Americans from the worst insurance industry abuses. The law is already making a difference in people's lives.

Among other provisions, the Affordable Care Act:

    -- Prevents insurers from raising premiums by double digits with no recourse or accountability;
    -- Requires insurers to spend 80 to 85 percent of premium dollars on health care, not CEO bonuses -- and if they don't, they have to provide you a rebate;
    -- Frees families from the fear of losing their insurance, or having it capped unexpectedly, after an injury or illness; and
    -- Prohibits insurance companies from discriminating against pregnant women or denying coverage to children born with disabilities.

The Republican alternative at this point consists of a two-page addendum to the two-page repeal bill. It's a plan to make a plan to have a plan.

Even without a coherent proposal, they won't have trouble raising money to drum up support for repeal. Republicans' close relationship with entrenched interests has benefited them in campaigns that did not begin -- and will not end -- with health reform.

But we're fighting back with everything we've got -- building a large-scale, grassroots effort to stop this repeal and protect our progress. Your support will fund the organizing that generates calls to Congress, neighborhood canvasses, and letters in our local papers.

Together, we'll make sure our message is heard and understood: We stand by health reform and will not tolerate attempts to put insurance companies back in charge.

Donate $3 or more to fight repeal and protect our progress:

https://donate.barackobama.com/NoRepeal

Thanks,

Yohannes

Yohannes Abraham
Political Director
Organizing for America

sabato 1 gennaio 2011

qualità ed eccellenza: quando ci sono devono essere salvaguardate

Mi permetto di fare cassa di risonanza ad una intervista recentemente comparsa in merito alla realtà dell'asilo "Sorre"...mi rendo conto della complessità del discorso ma almeno su di un punto tutti dobbiamo essere concordi: e' una realtà altamente qualitativa e di eccellenza che fa onore alla nostra città e offre valore pubblico... sicuramente un vanto per tutti i genitori che hanno toccato con mano l'alto profilo educativo offerto.....  


L'INTERVISTA
 
ELISABETTA FERRARIO:
«AL “SORRE” C’È PASSIONE PER I BIMBI, L’EDUCAZIONE E LA VITA»

Intervistiamo questo mese Elisabetta Ferrario, presidente della Scuola dell’infanzia Suor Sorre, più comunemente chiamato Asilo Sorre, che nel 2011 festeggerà il 125° anniversario di costituzione. «Il significato della presenza del Sorre - per Ferrario - sta nella storia, nel presente e nel sorriso dei nostri bimbi.»
Elisabetta Ferrario è nata a Jesolo (VE) il 23.03.1949 da famiglia cernuschese. Dal 1957 risiede a Cernusco sul Naviglio. È laureata in architettura, conseguita nel 1972 al Politecnico di Milano. Ha insegnato all'ITSOS di Cernusco, al Politecnico di Milano, in Università Cattolica. È autrice di numerosi libri di architettura e storia locale. Collabora con l'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda (ISAL), col FAI e siede nel consiglio d’amministrazione dell'ALP (Associazione laureati del Politecnico).

Spesso si dice che l'asilo “Sorre” è la più antica istituzione culturale cernuschese. Quali sono le sue origini? Chi lo amministra oggi?
L' asilo “Sorre” fu fondato nel 1886 da cinque Cernuschesi, laici, a fini assistenziali (togliere dalla strada i bambini di quel tempo, le cui madri spesso lavoravano nelle filande). Questi cinque fondatori affidarono la gestione alle suore Marcelline. Per molti decenni le suore sono state le uniche maestre dell’asilo, a titolo totalmente gratuito. Oggi una sola suora, insieme a 17 insegnanti laiche, ancora insegna ai bambini.
Il consiglio d’amministrazione è composto da nove componenti (tutti volontari non remunerati) di cui cinque eletti in rappresentanza dei soci, uno in rappresentanza dei genitori, e tre membri di diritto, nominati rispettivamente dall'Istituto delle Suore Marcelline, dalla Parrocchia e dai discendenti della famiglia Biraghi a tutela dei valori originari dell'ente.

L’asilo “Sorre” quindi non è delle suore Marcelline?
Per nuova che possa apparire, questa è la verità. Esiste un ente morale di diritto privato con personalità giuridica (senza sede all’estero e non di “proprietà vaticana”, come purtroppo si è sentito dire in una pubblica occasione nel mese scorso). L'ente, costituito il 13 luglio 1886, è proprietario dello stabile di via Videmari, in cui ha sede l’asilo.

Allora la Scuola dell’Infanzia Suor Sorre è una scuola pubblica?
La Scuola dell’infanzia Sorre è una suola pubblica non statale, paritaria e riconosciuta nel sistema di istruzione integrato nazionale, composto da scuole statali e non statali. È federata alla FISM (Federazione Italiana delle Scuole dell’infanzia paritarie, che in Lombardia rappresenta il 63% delle scuole dell’infanzia).
La nostra scuola partecipa periodicamente al Coordinamento di rete FISM del circondario di Cernusco, che ha come responsabile il nostro dirigente didattico Fiorenzo Bertoli, che nell’ambito della Federazione è membro della Commissione pedagogica provinciale e responsabile del Centro di documentazione e risorse.

Recentemente vi sono state polemiche sui finanziamenti comunali, pari a 300.000 euro all’anno. Cosa ne dice?
Se ne è parlato molto il mese scorso: qualche cittadino ha proposto, nel consiglio comunale aperto del 10 novembre, di “togliere il finanziamento all’Asilo Sorre per risparmiare un milione e mezzo in cinque anni e costruirci una scuola nuova, facendo funzionare meglio, con gli stessi soldi, le altre scuole esistenti a Cernusco”.
Ho già ricordato che determinare la chiusura della nostra scuola (se una simile idea fosse mai attuata), metterebbe “in mezzo alla strada” i 236 bambini di Cernusco iscritti alla nostra materna con gravi conseguenze, che chiunque può comprendere, per le famiglie cernuschesi interessate e per il personale docente e non. Basta il buonsenso per capire che sarebbe una sciagura per le famiglie, nell’immediato, e per tutta Cernusco, privata di una storica e tuttora vivace istituzione.

È recente il “gemellaggio” tra la Scuola dell’infanzia Sorre e l’asilo di Pratola Peligna. Che senso ha questa iniziativa?
L’iniziativa parte dall’associazionismo cernuschese, in questo caso da Avis. Questa l’intuizione: aiutare questa parte d’Italia anche oltre il “clamore” dei primi momenti del terremoto dell’aprile 2009. Pratola Peligna ha un asilo nido al primo piano di un edificio degli anni sessanta, raggiungibile con una scala e realizzato con criteri diversi dalle attuali norme antisismiche. Abbiamo accolto l’invito a dimostrare, da qui in avanti, la nostra amicizia, e speriamo di poter contribuire alla costruzione del nuovo asilo, come la parrocchia ha già iniziato a contribuire, con una donazione, al restauro del santuario Pratolano “Madonna della Libera”, solo recentemente messo in sicurezza e riaperto al pubblico dopo il terremoto. È un bel modo, ci pare, di insegnare la solidarietà e di entrare nell’anno del 125esimo di fondazione.

È vero che di recente siete stati protagonisti di un convegno presso l’Università Cattolica?
Il 9 ottobre 2010 si è svolto, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il convegno delle scuole dell’infanzia paritarie della provincia di Milano dal titolo”Scuole del risveglio”, con il sottotitolo “Una scuola straordinaria è una scuola che nel quotidiano offre occasioni ai bambini per uscire dalle stereotipie e dai condizionamenti socioculturali e risvegliarsi come soggetti normali, cioè straordinari”.
Alla fine del convegno era doveroso proporre una testimonianza che potesse rappresentare un modello di scuola dove i bambini vivono la straordinarietà del quotidiano. Ebbene, la nostra scuola ha avuto il privilegio di essere stata scelta per questa testimonianza. Il nostro dirigente didattico ha presentato e commentato il progetto dello scorso anno scolastico “Educare alla bellezza”, che ha raccolto l’applauso delle seicento insegnanti e coordinatrici convenute.
Questo riconoscimento assume molta importanza per la nostra scuola, poiché riconosce l’impegno e la passione che sono alla base della nostra azione educativa.
Con l’Università Cattolica, del resto, abbiamo già da alcuni anni una convenzione per accogliere durante l’anno scolastico le laureande della Facoltà di Scienze della Formazione, per il periodo di tirocinio.

E a Cernusco con chi collaborate più di frequente?
La collaborazione tra la scuola e la società cernuschese, con le sue istituzioni, è variegata. Un esempio recente è la realizzazione del circuito per l’educazione stradale verniciato nei vialetti della scuola, progettato in collaborazione con la Polizia locale. Ma potremmo citare altri tipi di collaborazione, dalla Asl per i progetti di educazione alla salute, dai rapporti privilegiati con la parrocchia, oppure il buon rapporto che intratteniamo con il Primo circolo Didattico, ospitando ogni anno gli alunni delle quinte in occasione della rappresentazione dei loro spettacoli, e infine il rapporto con l’associazionismo, già citato.

 
Qual è dunque il significato della presenza della scuola dell’infanzia Sorre, a Cernusco da quasi 125 anni?
I significati più immediati sono la passione per i bambini, per l’educazione, per la vita. Da un punto di vista storico, dobbiamo rilevare che esiste una scuola da 125 anni a Cernusco. Ha attraversato epoche e regimi, ed è rimasta. Espressione dei Cernuschesi, della comunità locale, della sua storia, dei suoi valori. Senza voler essere l’unica offerta, non si è fatta omologare. Questa nostra scuola, a Cernusco, si sostiene grazie all’azione dei Cernuschesi, grazie alle suore che hanno concesso gratuitamente la loro opera e l’utilizzo di spazi, grazie a consiglieri che prestano la loro azione gratuitamente e grazie ad una amministrazione cittadina che, ad ogni cambio di giunta, ha confermato di vedere, senza pregiudizi, che questa presenza, profondamente cernuschese, continua ad essere una risorsa per la cittadinanza. Il significato della nostra presenza sta nella storia e nel presente dei Cernuschesi. E nel sorriso dei nostri bambini.